Ieri ho saputo che un'amica sta passando lo stesso calvario di parto di che ho passato io, insomma se non lo stesso uno molto simile: quello che comincia con l'induzione con la garza.
Quando leggevo dell'induzione nei vari blog non capivo perchè fossero tutte così spaventate, poi l'ho provata e ho capito.
Io, con la mia consueta fortuna, ho reagito malissimo all'induzione: contrazioni vicinissime, senza pausa, fortissime e assolutamente inefficaci. Dopo aver vissuto l'incubo mi sono interessata e ho scoperto che succede spessissimo: mi chiedo allora perchè non facciano una peridurale al volo e non comincino con l'ossitocina che magari le cose vanno più spedite e si soffre meno... transeat. Questo post riguarda altro: ossia l'anestesista.
Io ho AMATO incondizionatamente l'anestesista quando è stato il momento di far nascere Tartufino. Si è preoccupato subito di farmi stare meglio e io che soffrivo senza senso da più di 12 ore avrei voluto avere la forza di ringraziarlo più di quello che ho fatto.
Una puntura, il cateterino al posto giusto, la domanda "senti il freddo nella schiena?" e poi il paradiso. Brontolo dice che il mio viso si è trasformato nell'arco di 20 secondi. Avevo una contrazione da 76% sul tocografo e non sentivo nulla, riuscivo a respirare e non mi tremavano più le gambe.
Mi avevano detto di portare delle gelatine di frutta per il travaglio e l'anestesista mi ha chiesto se poteve mangiarne una: gliene avrei scaricato un camion davanti a casa se solo me lo avesse chiesto e gli ho rovesciato praticamente il sacchetto in mano.
Quando poi è precipitato tutto e siamo dovuti correre a fare il cesareo io ero terrorizzata e lui è stato lì mi ha tenuto la mano, mi ha iniettato il farmaco corretto ed è stato con me finchè non sono stata capace di dire al chirurgo che non sentivo più nulla. Mi ha accarezzato la testa mentre tremavo come una foglia, un po' per la tensione, un po' per la reazione al farmaco e mi ha fatto ridere dicendo "Hanno già tagliato" mentre io chiedevo "Tra quando cominciano?"
Sapete cosa mi ha commosso? Il fatto che continuasse a chiedermi anche durante la degenza "Senti male? Hai dolore? Guarda che adesso devi vivere la maternità e non sentire male"
Io, che non avevo mai capito che cosa facesse realmente un anestesista, ho compreso che probabilmente sono loro che si occupano di più del paziente, che si impegnano perchè il paziente non senta dolore anche nel post operatorio. E devo ammetterlo, ritornassi all'università forse ci farei un pensierino: diventare anestesista. Perchè avere la consapevolezza di poter dare sollievo alle persone deve essere una gran cosa.